
Cultura e creatività sono il motore trainante della nostra economia. Partendo da dati statistici nel nostro paese circa il 6% del PIL riguarda tutto quello che ruota intorno a questo tipo di mercato e quindi di economia.
Lombardia e Lazio sono le regioni che implementano maggiormente le cifre di questa realtà, ma anche la Toscana con tre provincie fra le prime sei e messa molto bene. E’ chiaro che quando si parla di creatività e cultura non ci riferiamo solo a turismo e cultura diretta ma anche tutto quanto riguarda l’applicazione anche manifatturiera partendo da dati culturali e di design . In quanto moda, arredamento e strutture alberghiere e ristorative hanno una importanza massiccia. Sono diversi anni che in questo settore i segni sono positivi e quindi è importante proseguire in questo senso per dare sempre più singolarità e esclusività al made in Italy e a tutto ciò che ruota sulla nostra economia. Il nostro patrimonio artistico ha bisogno di creatività anche per la sua salvaguardia e per la sua valorizzazione e in questo campo non siamo secondi a nessuno. Bisogna aprire gli occhi e orientarli in questa direzione in qualunque campo di azione operiamo. Il futuro è nella soft economy.