
Nel 2016 la media di inflazione mensile è risultata negativa per uno -0,1% ed era dal 1959 che questo non succedeva. Questo risultato porta alla ” deflazione ” , cioè inflazione negativa cosa più grave di una percentuale inflattiva economica che viene individuata in un + 2% annuo che rende evidente una economia sana ed espansiva. Non è necessario arrivare all’inflazione del 1980 che raggiunse il 21,2% depauperando di ricchezze il paese e rendendo pericoloso lo sviluppo di prezzi e servizi ma un minimo di inflazione è sinonimo positivo. Perché la deflazione è così pericolosa ? Perché mette in moto un meccanismo di mancato sviluppo sia dei singoli ambienti produttivi ma rende difficile al PIL di avere dinamiche evolutive tali da migliorare la percentuale rispetto al debito pubblico. Ogni economia sana sviluppa nell’ambito dell’anno una dinamica di crescita sia produttiva ed economica tale da avere un aumento dei costi e quindi anche dei margini sui prezzi; quando questo non accade è tutto più complicato ed è come se una auto andasse con il freno tirato. Apparentemente quando si fa la spesa avere prezzi più bassi o addirittura in discesa ci da la sensazione di comprare meglio e che la borsa personale ne abbia vantaggio ma alla distanza non è così perché il mancato aumento di introiti porta ad aumentare i costi dei servizi soprattutto quelli incomprimibili e inevitabili con minore potere d’acquisto totale. Se la macchina del mercato si rimetterà in moto lo si noterà anche da un leggero incremento inflattivo che determinerà effetti positivi su tutta la filiera produttiva e con un probabile incremento anche di stipendi e salari. ( i dati riportati sono ISTAT )